Siamo legati ad altri, passati e presenti, e da ogni crimine e ogni gentilezza generiamo il nostro futuro.
Sei notti consecutive di bombardamenti.
Il nostro Centro chirurgico per vittime di guerra a Lashkar-gah, in Afghanistan, è saturo. I combattimenti esplosi dopo il tentativo di avanzata dei talebani nella provincia di Helmand non si arrestano.
Abbiamo aggiunto posti letto in emergenza, ma ora stiamo ricoverando solo i pazienti più gravi. Quelli con ferite lievi li indirizziamo verso altri ospedali.
Questo ci scrive Marco, il nostro Coordinatore di programma in Afghanistan.
I combattimenti si erano già intensificati prima di questo nuovo attacco: dall’inizio del mese avevamo già ricevuto circa 200 feriti.
Ma negli ultimi giorni la situazione è precipitata.
A pagare il prezzo di questa offensiva, come sempre, sono i civili. Intrappolati dal fuoco incrociato, colpiti spesso in modo indiretto da mortai, razzi, granate.
La maggior parte dei pazienti ricoverati riporta ferite complicate, che hanno bisogno di interventi chirurgici complessi e di una lunga degenza.
Le principali strade che collegano la città al resto del paese sono bloccate. Le comunicazioni telefoniche con la zona estremamente difficili. UNAMA, la missione delle Nazioni Unite nel Paese, stima che circa 35.000 persone siano state costrette ad abbandonare le proprie case.
La distanza tra le speranze sollevate dei negoziati di pace, in corso tra governo e talebani a Doha, e la straziante realtà quotidiana di chi ha visto la propria vita distrutta a causa dei combattimenti è ABISSALE. (Emergency)
A new study from Oxfam shows that the 63 million people in the richest 1% of the world’s population have emitted more than twice the amount of carbon emissions than the poorest 3.1 billion people on the planet.
Questi film non li vedremo ancora per un bel po’ di tempo. Ma io so aspettare.
Non ho mai creduto al caso e oggi per ben due volte l’universo mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: hai ragione, guarda bene, questa è la sincronicità.
Ho trascorso con Riccardo Boccuzzi tanti momenti divertenti e indimenticabili. Bellissime le giornate a Milano durante le riprese del video interattivo “Una notte al Castello”.
https://www.hypexvideo.com/
Mi manca anche il suo clima uggioso. I suoi pub. La metropolitana. Primerose Hill. Regent’s Park. I ristoranti giapponesi. Hyde Park. Il Tamigi. Covent Garden. Prendere il the da Burberry. Andare da Primark. La National Gallery. Camden Town. Mi manca persino l’aeroporto di Heathtrow.
Nel 1934 il film Rasputin e l’imperatrice, diretto da Richard Boleslawski e interpretato dai fratelli Lionel, Ethel e John Barrymore raccontava la storia del monaco russo Rasputin e del suo omicidio nel 1916. Nel film l’assassino era un personaggio chiamato “principe Paul Chegodieff”: il nome era inventato, ma la storia era in parte fedele agli eventi che si svolsero nella realtà. Irina Jusupov, moglie di Felix Jusupov, l’uomo che uccise Rasputin, fece causa per diffamazione alla casa di produzione MGM vincendo e ottenendo un grosso risarcimento. Da allora la frase “Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale”, si trova all’inizio o alla fine di ogni film per evitare problemi legali.
Non so di chi sia questa foto ma il ritratto che è riuscito a catturare è assolutamente straordinario. Meraviglioso Cillian Murphy ❤️
Forse è questo il senso della vita. Il tempo di ogni cosa finisce così come il ciclo della vita inevitabilmente muore. Cerchiamo inutilmente spiegazioni al nostro vagare. Incontriamo persone che dimentichiamo. E non abbiamo soluzioni. Né risposte.
Buona domenica ❤️
The sea around the Antarctic Peninsula is a magical, fragile place; rich with wildlife, like this humpback whale feeding on krill. It is finally time to protect it.
Paul Nicklen
We are all ordinary. We are all boring. We are all spectacular. We are all shy. We are all bold. We are all heroes. We are all helpless. It just depends on the day. (Brad Meltzer)